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Il treno per il Darjeeling |
sandrix81
Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 09-05-2008 13:52 |
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ma che ne so, chiedilo a marienbad
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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badlands
Reg.: 01 Mag 2002 Messaggi: 14498 Da: urbania (PS)
| Inviato: 09-05-2008 13:56 |
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qualcuno sa per caso che canzone è quella del trailer?
ciao! |
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pkdick
Reg.: 11 Set 2002 Messaggi: 20557 Da: Mercogliano (AV)
| Inviato: 09-05-2008 14:09 |
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quote: In data 2008-05-09 13:41, sandrix81 scrive:
è come un autistico che fa cinema (cit)
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gli manca solo uno sceneggiatore encefalitico (cit)
_________________ Quattro galìne dodicimila |
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vietcong
Reg.: 13 Ott 2003 Messaggi: 4111 Da: roma (RM)
| Inviato: 09-05-2008 16:47 |
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quote: In data 2008-05-08 21:01, Marienbad scrive:
Comunque nessuno è riuscito a dire qualcosa sul film o su Anderson. Come dire, sia che piaccia sia che no, non si sa il perchè.
E' un regista acuto che fa cinema difficile, non mi meraviglio che nessuno riesca dire qualcosa di più di pollice alto o pollice verso...
Io, dalla mia, ho la scusa pronta: non ho tempo. Però mi piacerebbe sputtanarvi un po' tutti.
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io ne ho un'altra: non ve lo meritate.
_________________ La realtà è necessaria a rendere i sogni più sopportabili |
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AlZayd
Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 09-05-2008 18:08 |
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quote: In data 2008-05-09 14:09, pkdick scrive:
quote: In data 2008-05-09 13:41, sandrix81 scrive:
è come un autistico che fa cinema (cit)
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gli manca solo uno sceneggiatore encefalitico (cit)
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Il regista, lo sceneggiatore.., abbiamo trovato anche il "critico"...
_________________ "Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel |
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Marienbad
Reg.: 17 Set 2004 Messaggi: 15905 Da: Genova (GE)
| Inviato: 09-05-2008 20:20 |
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quote: In data 2008-05-09 16:47, vietcong scrive:
quote: In data 2008-05-08 21:01, Marienbad scrive:
Comunque nessuno è riuscito a dire qualcosa sul film o su Anderson. Come dire, sia che piaccia sia che no, non si sa il perchè.
E' un regista acuto che fa cinema difficile, non mi meraviglio che nessuno riesca dire qualcosa di più di pollice alto o pollice verso...
Io, dalla mia, ho la scusa pronta: non ho tempo. Però mi piacerebbe sputtanarvi un po' tutti.
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io ne ho un'altra: non ve lo meritate.
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Chiudiamoci nel nostro circolo privato ed esclusivo e parliamone a manetta. |
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bunch311
Reg.: 20 Gen 2005 Messaggi: 430 Da: roma (RM)
| Inviato: 10-05-2008 20:06 |
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è un film che dopo un minuto e trenta ha detto tutto,nel senso che non so se sia un capolavoro,ma è grandioso.lo spostamento del punto di vista dal protagonista Murray ad Adrien Brody che noi seguiremo solo perchè piu scaltro.è una storia qualsiasi,poteva esserne un'altra,non c più niente da raccontare,il viaggio è finito,ci si ripete,ci si eguaglia,solo i nevrotismi ci differenziano rispetto a prima,ma forse neanche quelli,la cinepresa cerca di darci tutti i punti cardinali,si muove in fretta per non farci mancare nulla,per non farci scappare nulla,ma in definitiva è l'ennesimo falso movimento del cinema americano(prima o poi Jarmush sarà riconosciuto come uno dei piu grandi) |
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coriander
Reg.: 23 Ott 2003 Messaggi: 98 Da: napoli (NA)
| Inviato: 13-05-2008 11:13 |
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Sono rimasti davvero in pochi a lavorare alla scrittura e alla struttura come sa fare Wes Anderson, con lo stesso impegno e la stessa coerenza. Il suo modo di mostrare è spudorato, la regia è in evidenza con le inquadrature frontali, i carrelli, i ralenti, i colori accentuati, i costumi eccentrici. Anderson crea il suo mondo, totalmente artificiale e cinematografico, in qualche modo espressionista. Eppure il suo è un lavoro di sintesi, tutti i suoi artifici concorrono a dare ai suoi personaggi una credibilità, uno spessore, una vera e propria personalità che opere con toni più realisitici o drammatici non riescono a creare. Anderson ama tutti i suoi protagonisti e ce li fa amare, non costruisce mai una figura totalmente negativa, fa a meno dell'antagonista, il suo cinema iperespressivo interiorizza il conflitto.
I personaggi di Darjeeling crescono nello spettatore, osservato a sua volta dai numerosi sguardi in camera, come se la curiosità e lo studio fossero reciproci. Una prima parte ironica e brillante, senza il minimo passo falso e senza interruzione di ritmo, crea una tale complicità da renderti totalmente vulnerabile ai cambi di registro o alle vicende drammatiche. Il tutto senza mai cadere nella forzatura, nell'esagerazione. Diabolico, il regista ha piazzato una bomba ad orologeria sotto il tuo sedere, mentre ridevi, e tu non te ne sei accorto.
Ma l'operazione di Anderson è ancora più complessa, con la costruzione di assonanze narrative che accomunano tempi diversi, la capacità di adoperare una sorta di raccordi empatici fra le scene e anche di inserire momenti autoironici e metafilmici (parentesi con spoiler: Murray che letteralmente perde il treno per un suo nuovo film con Wes, Wilson che fa il verso ai viaggi spirituali in cerca di se stessi, per poterli quindi reinventare, le carrozze del treno, in una delle ultime scene, che come nella sezione del sottomarino di Zissou mostrano tutti i personaggi, il racconto di Schwatzman, che ha la fine, ma gli manca l'inizio...tutta roba meravigliosa). E' uno che inventa cose nuove, possibilità che in molti credono ormai estinta. E poi mi ha messo un groppo in gola come non sentivo da anni.
_________________ SlowFilm
...i'll tell you all my secrets but i lie about my past... |
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vietcong
Reg.: 13 Ott 2003 Messaggi: 4111 Da: roma (RM)
| Inviato: 13-05-2008 17:57 |
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quote: In data 2008-05-09 20:20, Marienbad scrive:
quote: In data 2008-05-09 16:47, vietcong scrive:
quote: In data 2008-05-08 21:01, Marienbad scrive:
Comunque nessuno è riuscito a dire qualcosa sul film o su Anderson. Come dire, sia che piaccia sia che no, non si sa il perchè.
E' un regista acuto che fa cinema difficile, non mi meraviglio che nessuno riesca dire qualcosa di più di pollice alto o pollice verso...
Io, dalla mia, ho la scusa pronta: non ho tempo. Però mi piacerebbe sputtanarvi un po' tutti.
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io ne ho un'altra: non ve lo meritate.
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direi proprio che e' il caso. comunque sono contento che sei diventato andersoniana, dopo per altro aver recuoerato woody allen..
_________________ La realtà è necessaria a rendere i sogni più sopportabili |
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vietcong
Reg.: 13 Ott 2003 Messaggi: 4111 Da: roma (RM)
| Inviato: 13-05-2008 18:08 |
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quote: In data 2008-05-13 11:13, coriander scrive:
Sono rimasti davvero in pochi a lavorare alla scrittura e alla struttura come sa fare Wes Anderson, con lo stesso impegno e la stessa coerenza. Il suo modo di mostrare è spudorato, la regia è in evidenza con le inquadrature frontali, i carrelli, i ralenti, i colori accentuati, i costumi eccentrici. Anderson crea il suo mondo, totalmente artificiale e cinematografico, in qualche modo espressionista. Eppure il suo è un lavoro di sintesi, tutti i suoi artifici concorrono a dare ai suoi personaggi una credibilità, uno spessore, una vera e propria personalità che opere con toni più realisitici o drammatici non riescono a creare.
Anderson ama tutti i suoi protagonisti e ce li fa amare, non costruisce mai una figura totalmente negativa, fa a meno dell'antagonista, il suo cinema iperespressivo interiorizza il conflitto.
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hai riassunto benissimo alcune delle principali coordinate del cinema di Anderson. In particolare questa cosa dell'amore per i personaggi, davvero centrale e per nulla scontata. Tutto muove da li', tutti i suoi film non raccontano altro che la necessita' di ripristinare una circolazione affettiva interrotta o essiccata.
quote: In data 2008-05-13 11:13, coriander scrive:
E' uno che inventa cose nuove, possibilità che in molti credono ormai estinta. E poi mi ha messo un groppo in gola come non sentivo da anni.
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Sono molto d'accordo anche con queste due cose, sia sulla forza creatrice della poetica di questo autore, sia sulla capacita' di commuovere, perche' gestisce continuamente materiali incandescenti. I suoi ritratti di famiglia sono sempre segnati dall'ombra del lutto, delle incompresnioni e del suicidio. In effetti non so come si possa accusare di ripiegamento nella forma uno che riesce a fare commedie a partire da queste premesse. L'esasperazione del dato formale/espressivo serve a contenere, gestire e sublimare le istanze mortifere del dolore, non a giocare con lo spettatore (a differenza di quelloc he fa quasi tutto il cinema contemporaneo).
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coriander
Reg.: 23 Ott 2003 Messaggi: 98 Da: napoli (NA)
| Inviato: 14-05-2008 12:07 |
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ciao vientcong. mi fa piacere che concordi, e condivido a mia volta il sottolineare l'importanza (la gravità) delle tematiche affrontate da anderson. come ogni autore può non piacere, ma trovare nei suoi film del formalismo e dell'eccessiva leggerezza significa dare una lettura estremamente superficiale.
_________________ SlowFilm
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sandrix81
Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 14-05-2008 13:15 |
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quote: In data 2008-05-14 12:07, coriander scrive:
come ogni autore può non piacere, ma trovare nei suoi film del formalismo e dell'eccessiva leggerezza significa dare una lettura estremamente superficiale.
| sì con questo concordo pienamente. anzi il suo lo trovo un cinema talmente palese (ed esibito, nel senso buono del termine) da passare inosservato, proprio come ci insegna il buon edgar allan poe.
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kagemusha
Reg.: 17 Nov 2005 Messaggi: 1135 Da: roma (RM)
| Inviato: 14-05-2008 14:01 |
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quote: In data 2008-05-13 11:13, coriander scrive:
Sono rimasti davvero in pochi a lavorare alla scrittura e alla struttura come sa fare Wes Anderson, con lo stesso impegno e la stessa coerenza. Il suo modo di mostrare è spudorato, la regia è in evidenza con le inquadrature frontali, i carrelli, i ralenti, i colori accentuati, i costumi eccentrici. Anderson crea il suo mondo, totalmente artificiale e cinematografico, in qualche modo espressionista. Eppure il suo è un lavoro di sintesi, tutti i suoi artifici concorrono a dare ai suoi personaggi una credibilità, uno spessore, una vera e propria personalità che opere con toni più realisitici o drammatici non riescono a creare. Anderson ama tutti i suoi protagonisti e ce li fa amare, non costruisce mai una figura totalmente negativa, fa a meno dell'antagonista, il suo cinema iperespressivo interiorizza il conflitto.
I personaggi di Darjeeling crescono nello spettatore, osservato a sua volta dai numerosi sguardi in camera, come se la curiosità e lo studio fossero reciproci. Una prima parte ironica e brillante, senza il minimo passo falso e senza interruzione di ritmo, crea una tale complicità da renderti totalmente vulnerabile ai cambi di registro o alle vicende drammatiche. Il tutto senza mai cadere nella forzatura, nell'esagerazione. Diabolico, il regista ha piazzato una bomba ad orologeria sotto il tuo sedere, mentre ridevi, e tu non te ne sei accorto.
Ma l'operazione di Anderson è ancora più complessa, con la costruzione di assonanze narrative che accomunano tempi diversi, la capacità di adoperare una sorta di raccordi empatici fra le scene e anche di inserire momenti autoironici e metafilmici (parentesi con spoiler: Murray che letteralmente perde il treno per un suo nuovo film con Wes, Wilson che fa il verso ai viaggi spirituali in cerca di se stessi, per poterli quindi reinventare, le carrozze del treno, in una delle ultime scene, che come nella sezione del sottomarino di Zissou mostrano tutti i personaggi, il racconto di Schwatzman, che ha la fine, ma gli manca l'inizio...tutta roba meravigliosa). E' uno che inventa cose nuove, possibilità che in molti credono ormai estinta. E poi mi ha messo un groppo in gola come non sentivo da anni.
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non trovo di meglio da fare che quotarti in toto |
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coriander
Reg.: 23 Ott 2003 Messaggi: 98 Da: napoli (NA)
| Inviato: 14-05-2008 15:34 |
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grazie!
noto una certa sintonia coi portatori di nick di memoria orientale
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Deck2019
Reg.: 22 Set 2008 Messaggi: 12 Da: Reggio Emilia (RE)
| Inviato: 23-09-2008 00:01 |
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Io non ho la competenza cinematografica per scrivere una recensione del tipo di quelle lette qui.
Dico solo che questo film mi ha complito molto emotivamente per l'idea e il modo in cui sono raccontati gli stati d'animo dei personaggi.
Esteticamente è bellissimo e come spesso accade (non so perchè) i film narrati attraverso un viaggio sono quasi sempre quelli che più apprezzo.
Amo il regista e amo questo film.
_________________ "I've had people walk out on me before, but not when I was being so charming" |
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